
“San Mauro al Mare” viene descritta come un gruppo di villette ad un km dalla nuova strada statale 16, con alcune botteghe ed una trattoria.
L'arenile all'epoca è descritto essere largo dai 20 ai 30 metri, pianeggiante e formato da sabbia fine con dune retrostanti.
Da una descrizione del 1929 del “Touring Club Italiano”.
Oggi “San Mauro a Mare” è una ridente e tranquilla località turistica ideale per un soggiorno intimo e rilassante per tutta la famiglia.
Nel 2023 è stata insignita di due importanti riconoscimenti:
-la Bandiera Blu per la spiaggia e la Bandiera Verde per la spiaggia a misura di bambino.
Ma a “San Mauro a Mare” abbiamo anche dei monumenti.
A questo punto qualcuno si chiederà ma dove sono?
Li abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni e non ce ne accorgiamo, sono i nostri monumenti vegetali o alberi monumentali molto importanti dal punto di vista ecologico.
A noi piacerebbe conoscere l’età di questi nostri amici silenti, sicuramente saranno centenari, i più anziani di San Mauro Mare, e quante cose hanno visto e potrebbero raccontarci.
Ecco il Pioppo -Populus- di piazza della Libertà di San Mauro Mare, bello e imponente con un tronco e un fogliame grandioso che da solo ombreggia e rinfresca tutta la piazza.
Svetta maestoso alto quasi quanto il condominio di quattro piani che è sul lato monte della piazza e con un tronco di oltre tre metri di circonferenza.
Una pianta mangia smog che contribuisce al miglioramento della qualità dell'aria, cattura i metalli pesanti e attraverso il processo di fotosintesi clorofilliana sottrae la CO2 e rilascia ossigeno.
Ecco gli 11 -undici- Gelsi -Morus Alba- di Via Amerigo Vespucci, con i meravigliosi tronchi che dimostrano tutta la loro vetustà, e ci ricordano la Bachicoltura, (allevamento dei bachi da seta che si nutrivano delle loro foglie) alla Villa Torlonia La Torre, di Pascoliana memoria.
Anche Giovanni Pascoli racconta nella poesia ‘I Filugelli” come le donne facevano schiudere nel caldo tepore dei loro seni le uova dei bachi da seta e dopo la loro schiusa venivano nutriti con le foglie dei Gelsi.
Alcuni versi da “I FILUGELLI” di GIOVANNI PASCOLI.
“Nati! Son nati nel tuo petto i semi! Ah! che son bruchi, squallidi di pelo, neri, infiniti! Ma tu già non temi.Tu cauta e pia nel piccolo suo telo, in un paniere, adagi il tuo tesoro; e su vi spargi lievemente un velo di foglie trite e di germogli d’oro”.
“Chè savio il gelso come se c’intenda, ha messo a tempo. Ed ora ogni quattro ore tu recherai la piccola profenda, al lor presepe,
nell’ugual tepore della tua stanza; ed essi pasceranno.Ma ecco, un dì, non toccano più fiore: noia li prende; alzano il capo, e stanno”.
………
“Dormono... O Rosa, siediti; chè giova. Dormono alfin la grossa i filugelliche tu tenesti, nel tuo seno, in cova.Ma tu mondi olivagnoli, e fastelli scuoti, di cesti; vieni e vai; ti spicci, ti studi, entri, esci, apri, alzi, e sui castelli tacita e grave stendi altri cannicci...”
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