Diario di Guerra in Ucraina - Successe oggi: 2 Aprile 2022 - Russia polemica
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Diario di Guerra in Ucraina
IL GIARDINO DELLE FARFALLE
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N. B. - La storia che segue si è classificata prima a pari merito con la classe 5^ della maestra Golinucci Gigliola al concorso indetto dal Comune di Chiaravalle (AN) nel 2006 intitolato FAVOLANDO.
Il testo è stato pubblicato su un grande album edito dallo stesso comune, la premiazione è avvenuta a Jesi (AN) nel maggio dello stesso anno con la presenza al completo di entrambe le classi del Plesso “Montessori” di San Mauro Pascoli.
Questa la motivazione della giuria del concorso:
“Il lavoro è originale ed articolato, impreziosito da ricchezze di particolari, da dettagli di alto valore e da illustrazioni aderenti alla storia. La storia si evolve fino ad arrivare ad una felice conclusione frutto del senso della solidarietà. Pienamente rispettato lo spirito del concorso.”
Le illustrazioni che accompagnavano la storia sono rimaste ai promotori del concorso.
LE FARFALLE DALLE BIANCHE ALI
In un tempo lontano, ma non tanto, esisteva una villa antica poco fuori città ed era circondata da un alto muro che racchiudeva un vasto giardino da anni abbandonato a se stesso.
Le piante crescevano disordinatamente, le erbacce si erano allargate un po’ ovunque, nessuno si prendeva più cura delle aiuole, fiori non se ne piantavano da anni e così vi crescevano solo quelli spontanei, ma per l’insufficiente irrigazione, presentavano un aspetto dimesso e avvizzito, pur tuttavia davano ospitalità sui loro petali ad un notevole numero di farfalle dalle bianche ali.
Erano in quel giardino praticamente da sempre, avevano conosciuto tempi migliori ed ora erano costrette ad arrangiarsi con quel poco che potevano trovare sui magri fiori, non era molto ma bastava per sopravvivere anche se un po’ stentatamente.
Il fatto singolare era che in tutto il giardino non si trovavano che farfalle dalle bianche ali, sembrava proprio che questa fosse l’unica specie capace di vivere in quel luogo non più tanto ospitale, dove bisognava spezzarsi le ali e le zampe per rimediare una goccia di nettare nei calici di quei fiori rinsecchiti.