Squacquerone: lo possiamo considerare il prodotto per eccellenza dell’estate. Lo dice la freschezza del suo gusto, in matrimonio perfetto con la piadina romagnola. Lo dicono i numeri di Assolatte secondo cui nell’ultimo anno ha registrato un crescita del + 7,2% in valore e del 6,9% in volumi di vendita nella distribuzione moderna lungo l’intera Italia. Tra supermercati, ipermercati, superstore e discount, specifica Assolatte, in 12 mesi sono stati venduti quasi 2 milioni di kg di squacquerone, a peso imposto o variabile, per una spesa che ha superato i 22 milioni di euro. Non solo: se si guarda solo allo squacquerone venduto preconfezionato a peso fisso, allora il tasso di crescita è ancora più significativo: +17,0% a volume e +15,4% a valore.
“Il prodotto in effetti è sempre più apprezzato, è necessario però fare una specifica – ha detto Annalisa Raduano del Caseificio Pascoli al Corriere Romagna – E’ fondamentale distinguere tra squacquerone prodotto in giro per l’Italia e squacquerone di Romagna Dop. Il riconoscimento della Denominazione di origine protetta dà la garanzia che il prodotto viene realizzato con il latte dei nostri pascoli e quindi la crescita economica ricade sul territorio”.
A cui poi si aggiungono tutta una serie di caratteristiche che rendono unico il prodotto: “Il nostro squacquerone non è grasso, ha bassi valori nutrizionali, è un prodotto fresco (10-12 giorni) e soprattutto salubre per chi non ha problemi con il latte”, prosegue Raduano. Nulla di nuovo, dunque, nel considerarlo il prodotto dell’estate: “La produzione è invernale, il consumo in estate aumenta in maniera considerevole, c’è chi lo consuma almeno 2 o 3 volte la settimana. In Riviera c’è il valore aggiunto del turismo che fa da volano al prodotto. Più complicate sono le cose in giro per l’Italia: abbiamo richieste un po’ dovunque ma c’è il problema del trasporto. Spedirlo sotto Firenze è un terno al lotto”.
E così come la piadina romagnola è stata incoronata la regina dello street food secondo una recente indagine Doxa (41% degli italiani, insieme alla pizza al 42%), lo stesso dicasi delle squacquerone che registra numeri di crescita da fare invidia al Pil italiano. “Ciò che ha spinto alla sua diffusione sono stati soprattutto gli chef che lo utilizzano sempre di più nelle loro ricette - conclude la Raduano – Questa è la grande novità degli ultimi anni”.
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