La subfornitura calzaturiera s’è desta. Lo fa volgendo lo sguardo oltreconfine, in un percorso di internazionalizzazione insieme a Cna Federmoda Forlì-Cesena e Ice Agenzia. È il progetto “Export together”, quattro incontri ospitati al Cercal a partire dal 5 novembre, con focus i mercati esteri. L’assunto dell’iniziativa è semplice: l’Italia è in una stagnazione da circa 20 anni, il comparto se vuole crescere deve puntare sui mercati sovranazionali. Le grandi griffe lo fanno da tempo, diverso il discorso della subfornitura, più legata al mercato italiano quindi alle prese con una logica del prezzo al ribasso che non la favorisce. Da qui l’esigenza di ampliare gli orizzonti, non singolarmente ma attraverso un lavoro di gruppo. Alla Torre la presentazione alla stampa.
“Ogni territorio ha la sua biodiversità, l’Italia ha il valore aggiunto nella sua qualità – spiega Selena Pellegrini, che coordina il progetto - Il digitale avvicina al territorio e ci fa arrivare a interlocutori lontani. Quello che vogliamo creare nei quattro incontri è un percorso condiviso per fare squadra sui mercati”.
Si parte martedì 5 novembre con l’incontro su “Innovazione e identità come unicità”, il 19 novembre “marketing e digitalizzazione2, 4 dicembre “impresa 5.0 ecosostenibile”, per chiudere il 12 dicembre “Da terzisti a protagonisti”. Fil rouge dell’iniziativa lo slogan #Iosonorubicone.
“Il Rubicone è un territorio con vocazione artigianale e produttiva – afferma Roberta Alessandri, vicepresidente Cna Federmoda nazionale – La valorizzazione della filiera deve essere posta al centro quale incubatore di comunità, con al centro imprese, lavoro e le persone. Deve nascere la consapevolezza che lo sviluppo economico deve essere collettivo in un territorio”. Poi una stoccata ai grandi marchi: “Le griffe hanno dato tanto al territorio ma non lo hanno sempre alimentato come merita”.
E sul legame col territorio si è soffermato anche Paolo Raggini, presidente Cna Federmoda Forlì-Cesena: “Fare impresa è stare in un territorio. La sfida della subfornitura sta nel passare da semplice fornitore a partner strategico di una impresa”. Applausi al progetto anche dal sindaco Luciana Garbuglia: “E’ una iniziativa importante perché mette al centro il lavoro. Per realizzare una scarpa sono necessari circa 400 passaggi, il valore aggiunto di una produzione sta nel mettere insieme le tante competenze”.
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