a cura di Gianfranca Lavezzi e Federica Massia
Tre autori, un poeta e una sceneggiatura rimasta incompiuta che ne porta il nome, inedita e dimenticata. «Una dolorosa immobilità» La vita di Giovanni Pascoli in una sceneggiatura interrotta, il nuovo volume FAAM (Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori) è presentato in anteprima nazionale da Marco Bellocchio a Casa Pascoli a San Mauro Pascoli, venerdì 28 giugno alle ore 21.00.
Questa mattina (venerdì 21 giugno) a Casa Pascoli è stata presentata alla stampa la doppia iniziativa del 28 giugno a San Mauro Pascoli alla presenza del sindaco di San Mauro Pascoli Moris Guidi, del Presidente e del direttore di Sammauroindustria Daniele Gasperini e Miro Gori, Paolo Verri direttore generale di Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, Martina Tordi editor di Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori e la curatrice del volume Gianfranca Lavezzi.
La scoperta dell’inedito
Negli Archivi di FAAM, nel Fondo Vincenzo Consolo, si trovano 129 fogli dattiloscritti risalenti ai primissimi anni ’80 che racchiudono una sceneggiatura firmata da Vincenzo Consolo, Marco Bellocchio e Vincenzo Cerami. Il testo è incompiuto, dimenticato, finora inedito e racconta la vita di Giovanni Pascoli. Nato per diventare un film RAI sulla vita del poeta, con la regia dello stesso Bellocchio, il progetto fu abbandonato e la sceneggiatura realizzata solo nella prima parte.
La penna che si scorge è quella di Vincenzo Consolo, nella stesura come nelle correzioni, ma l’opera è il frutto di un lavoro progettato, discusso ed elaborato in concerto con Vincenzo Cerami e Marco Bellocchio; l’autorevolezza degli autori e la qualità e l’interesse del testo hanno portato le curatrici, Gianfranca Lavezzi e Federica Massia, e l’editore a ritenere indispensabile la pubblicazione.
Una sceneggiatura, due redazioni
Sono state rinvenute due distinte redazioni della sceneggiatura, una manoscritta e una, successiva, dattiloscritta: la seconda è riprodotta nel testo, mentre la prima è ripercorsa nell’Introduzione, firmata da Gianfranca Lavezzi, che ricostruisce la storia del progetto cinematografico e la vicenda genetica ed evolutiva del testo, risalendo anche alle fonti, soprattutto Lungo la vita di Giovanni Pascoli, la biografia scritta dalla sorella Mariù.
Le redazioni sono parziali, ripercorrono un periodo limitato della vita di Pascoli – relativo agli anni giovanili universitari e “scapigliati” trascorsi a Bologna – che è forse anche il più interessante: ricco di tensioni e tormenti, vitalità e apertura sociale, in una dissociazione irrisolta tra impegno politico, familiare e letterario.
Non solo una sceneggiatura
Gli spunti del progetto e al contempo ciò che la sceneggiatura indaga sono due interrogativi: è necessaria, ineluttabile per un artista la rinuncia totale alla vita? O è l’arte, spesso, un rifugio, un alibi per esseri che dalla vita volontariamente si ritraggono per paura, misticamente vivendo solo l’ascesi artistica?
La vita del poeta non è particolarmente mossa da eventi esterni, “spettacolari” o da gesti e fatti che abbiano inciso nella storia civile (a parte quella letteraria) e politica italiana. Ma è, quella di questo poeta, una vita tutta privata, familiare; vissuta nell’intimo; consumata nella segretezza della speculazione intellettuale e della creazione artistica.
Oltre alla sceneggiatura cinematografica, il volume offre al lettore per la prima volta due inediti regalati da Marco Bellocchio, sempre di ambito pascoliano: l’abbozzo di un soggetto per un cortometraggio, intitolato Svanì e datato 2018 e un disegno a penna per un altro “corto” non finito, intitolato La cavallina storna.
Marco Bellocchio a Casa Pascoli: venerdì 28 giugno 2024
Ventiquattro anni dopo Marco Bellocchio ritorna a San Mauro. Non una visita di cortesia ma la presentazione in anteprima della sceneggiatura su Giovanni Pascoli.
«Una dolorosa immobilità» La vita di Giovanni Pascoli in una sceneggiatura interrotta sarà presentato in prima assoluta a San Mauro Pascoli venerdì 28 giugno alle ore 21.00 nel Museo Casa Pascoli, da Marco Bellocchio, dalle curatrici Gianfranca Lavezzi e Federica Massia e da Paolo Verri, Direttore Generale di Fondazione Mondadori. Introduce e coordina Gianfranco Miro Gori, Direttore di Sammauroindustria, mentre la serata sarà aperta dal saluto di Moris Guidi Sindaco di San Mauro Pascoli e Daniele Gasperini Presidente di Sammauroindustria.
Nel corso dell’evento saranno proiettati il cortometraggio Un filo di passione (1999) e brani inediti da La cavallina storna (2005) di Marco Bellocchio.
La serata è a ingresso libero ed è organizzata da Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori e Sammauroindustria.
«Ho conosciuto di persona Marco Bellocchio nel 1999 – dichiara Gianfranco Miro Gori, direttore di Sammauroindustria e autore di un saggio sui rapporti tra Pascoli e il cinema in corso di stampa -, quando realizzò, nella Cineteca di Rimini che allora dirigevo, Un filo di passione che parlava di Giovanni Pascoli e alludeva al rapporto con la sorella Maria. Sapevo già dell’interesse del regista per i rapporti famigliari aggrovigliati, a partire dal suo film d’esordio I pugni in tasca (1965), e avevo presente Salto nel vuoto (1980) dove si trattava di un rapporto tra un fratello e una sorella che riprendeva indirettamente quello tra Giovanni e Maria. Non solo. Diavolo in corpo del 1986 citava opere del Poeta. Allora decisi di invitare Bellocchio a San Mauro nella Torre per presentare Un filo di passione e parlare del suo interesse per Pascoli. Fu in quell’occasione che Bellocchio raccontò di un sopralluogo fatto con Vincenzo Consolo nei luoghi pascoliani di San Mauro per la realizzazione di un film su Pascoli. Di cui non s’era saputo più nulla. Finalmente oggi grazie alla Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, e a Gianfranca Lavezzi e Federica Massia, appare la sceneggiatura pascoliana realizzata all’epoca»
Bellocchio, un amore per Pascoli di lunga data
Quello che appare chiaro in tutto questo è l’interesse del regista de I pugni in tasca per la figura di Giovanni Pascoli. Sono tanti gli indizi a conferma di ciò, come ha anticipato Miro Gori. Risalgono sin dagli anni ’80, nel film Salto nel vuoto. Quel film trattava il rapporto familiare tra un fratello e una sorella, rifacendosi chiaramente alla vicenda familiare di Pascoli, come ha confermato in una testimonianza Michele Placido su quella pellicola.
Nel 1999 l’interesse si fa più esplicito nel cortometraggio Un filo di passione imperniato sul rapporto tra Giovanni e la sorella Mariù. Realizzato a conclusione di un laboratorio di regia tenuto nella Cineteca di Rimini, a interpretarlo sono gli allievi del corso assieme a due attori professionisti, Maya Sansa e Pier Giorgio Bellocchio, che richiamano Maria e Giovanni.
Quel corto fu presentato nel 2000 a San Mauro Pascoli alla Torre pascoliana alla presenza del regista, in una serata organizzata da Sammauroindustria. Emblematico il titolo dell’evento: “Sempre un villaggio, sempre una campagna… Per un film su Giovanni Pascoli”. In quell’occasione Bellocchio pubblicamente manifestò il suo interesse per il poeta tenendo aperta la porta per un possibile film.
Bellocchio poi ritorna sul Pascoli nel 2005 con La cavallina storna, realizzato a Bobbio, suo paese natale, in un altro laboratorio da lui condotto. Di quel lavoro si era persa traccia sino al ritrovamento dei materiali filmici girati.
Bellocchio infine rievoca Pascoli anche in altri due film. Ne il Diavolo in corpo (1986) quando in due circostanze vengono citate la poesia La tovaglia e quella più celebre La voce. Ma anche in Vincere (2009), che narra la ribellione di Ida Dalser contro Mussolini che non vuole riconoscere il figlio da lei avuto, e per questo la interna in un’istituzione psichiatrica. In un passaggio lo psichiatra per rabbonire Ida cita Pascoli, mentre in un altro momento della pellicola vengono citati alcuni versi della poesia I due fanciulli.
Le curatrici del volume
Gianfranca Lavezzi è professore ordinario di Letteratura italiana all’Università di Pavia. Nelle sue ricerche ha privilegiato il versante poetico della letteratura italiana tra Sette e Novecento, con particolare riguardo al piano stilistico e metrico. Tra i “suoi” autori, Metastasio, Foscolo, D’Annunzio, Pascoli (commento a Myricae, Milano, Bur, 2015), Saba e soprattutto Montale, cui è legata da una «lunga fedeltà» di studi, per i quali le è stato assegnato il Premio Eugenio Montale-Fuori di Casa 2023, sezione Critica letteraria. Condirige le riviste «Autografo» e «Quaderni montaliani».
Federica Massia è docente a contratto di Letteratura italiana presso l’Università di Pavia e titolare di un assegno di ricerca presso l’Università di Firenze, nell’ambito del progetto PRIN Lettere in rete: Eugenio Montale epistolografo (1915-1981). Studio e database. I suoi interessi sono rivolti soprattutto alla letteratura italiana dell’Otto e del Novecento e alla traduzione letteraria (Il Fogliame americano. Whitman in Italia e la nascita del verso libero, Modena, Mucchi, 2021; Premio Finalista Marino Moretti 2023).
Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori (FAAM) nasce alla fine degli anni settanta con l’intento di conservare e valorizzare la memoria del lavoro editoriale italiano del Novecento e dei suoi protagonisti, a partire dalle storie personali e professionali dei due editori e delle case editrici da loro fondate, Mondadori e il Saggiatore. In oltre quarant’anni FAAM ha progressivamente ampliato le sue aree di attività. A partire dal fondamentale ruolo nella conservazione e valorizzazione del patrimonio, costantemente acquisito negli anni, è promossa un’intensa produzione editoriale capace di raccontare la cultura e la storia dei mestieri del libro. A questa si affiancano iniziative di formazione e divulgazione come il Master in Editoria, organizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano e Associazione Italiana Editori, i progetti per le scuole e la partecipazione all’Associazione BookCity Milano, di cui FAAM è tra i membri fondatori, inoltre, dal 2024, FAAM ha rafforzato il patto di collaborazione con Mimaster Illustrazione. FAAM prosegue il suo impegno attraverso la promozione di incontri, manifestazioni e mostre, dedicandosi inoltre alla diffusione della cultura italiana nel mondo grazie a progetti integrati come Copy in Italy e Milan, a place to read, che hanno dato vita non solo a esposizioni itineranti e convegni, ma anche a risultati concreti come la nomina di Milano Città Creativa Unesco per la Letteratura. Oltre alla sede principale nel quartiere di Villapizzone a Milano, dal 2015 FAAM opera anche attraverso il Laboratorio Formentini per l’editoria, la sua sede nel cuore del quartiere di Brera, dove si organizzano corsi, convegni, reading ed eventi in collegamento con la rete della Città Creative Unesco per la Letteratura.
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