SAN MAURO PASCOLI (23 Maggio 2005) – Il Comune di San Mauro ha dedicato il centrale parco di San Mauro Mare alla memoria dell’architetto Stefano Campana, prematuramente scomparso sei anni fa. Campana è stato qualcosa di più di un semplice “disegnatore di progetti”, in quanto uomo di cultura e artista, impegnato in numerose lotte per la salvaguardi del patrimonio storico ed ambientale. Il parco che ora si chiama “Campana”, prendeva il nome di Risorgimento. Di seguito riportiamo la lettera di Giovanni Luisè, libraio ed editore, che contesta la cancellazione del nome Risorgimento in quell’area verde.
«Oggi (sabato 21 maggio, ndr) il Comune di San Mauro Pascoli inaugurerà il “Parco Stefano Campana”. Ho conosciuto Stefano e l’ho stimato apprezzandolo come intellettuale, come professionista e come artista. L’intitolazione a lui di una strada, una scuola, una associazione da parte di una comunità che lo ha amato e che gli deve riconoscenza mi appare indiscutibile e difatti non è di questo che intendo discutere. Voglio invece discutere del fatto che il parco si chiamava “Parco del Risorgimento”. Dal 1831 al 1870, migliaia di italiani di ogni ceto sociale subendo prigionia, tortura, persecuzioni di ogni sorta fino al martirio hanno realizzato l’unità del paese. Tutto questo percorso si è chiamato Risorgimento. E ben lo sapeva Giovanni Pascoli quando a Messina nel 1901 pronunciava il discorso “Garibaldi avanti la nuova generazione” o quando nel 1906 pubblicava in “Odi e Inni” un “Inno secolare a Giuseppe Mazzini” e una Ode a Cesare Abba; e lo sapeva il grande Sanmaurese quando nel 1911 pubblicava i “Poemi Italici” e i “Poemi del Risorgimento”. Come possono i concittadini del Pascoli dare l’ostracismo al Risorgimento? E come possono farlo in quest’anno 2005 in cui ricorre il bicentenario della nascita di Giuseppe Mazzini e in tutta Italia si preparano celebrazioni caldeggiate ogni giorno dal Presidente Ciampi? E come si può cancellare il Risorgimento che è il fratello maggiore della Resistenza? La qual Resistenza attinse a piene mani nei valori risorgimentali e intitolò a Garibaldi le brigate di giovani che si rivoltarono al nazifascismo razzista in nome della Libertà. E già in Spagna l’antifascismo delle brigate internazionali aveva combattuto nel Battaglione Garibaldi guidato dal “risorgimentale” Pacciardi e vi combatterono fra gli altri Carlo e Nello Rosselli che poi vennero fatti ammazzare da Mussolini. Non capisco cosa sia passato per la testa degli amministratori di San Mauro. Far passare un atto così antieducativo e anticulturale. Rimuovere un simbolo così fondante. Una cosa però la so: Giovanni Pascoli non lo avrebbe voluto; e nemmeno Stefano Campana.Giovanni Pascoli non lo avrebbe voluto; e nemmeno Stefano Campana. Giovanni Luisè libraio ed editore»
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