di Gianfranco Miro Gori
L'11 marzo scorso, qualche giorno dopo le elezioni politiche nazionali, avevo scritto in uno “zibaldino” che sarebbe stato opportuno per la sinistra “parlare” con i 5 Stelle. Ciò per molte ragioni. Ma in quel caso adducevo il fatto che la maggioranza degli elettori perduti dalla sinistra, rappresentata in larga parte dal Pd (anche se è sempre più arduo ricondurre i democratici a trazione renziana alla sinistra), si era riversata nel movimento fondato da Grillo.
Un'altra ragione, all'epoca non da me manifestata, che avanzo ora, consiste nel fatto che i 5 Stelle possono essere definiti un movimento di centro, nel senso che in esso confluiscono posizioni di sinistra e di destra. E in ogni caso, a parte le opacità gestionali e i diktat del fondatore (per esempio quando decide di sconfessare e sostituire motu proprio la scelta dei candidati on line, dichiarando fidatevi di me), quel movimento è di gran lunga il più vicino, nello scacchiere politico nazionale, alle posizioni di un'ipotetica sinistra socialdemocratica di tipo europeo.
Il mio piccolo ragionamento, curvato allora sulle amministrative, valeva anche per l'incerta questione nazionale. Sembrava a me che lo scenario più logico e coerente, al di là della durissima battaglia elettorale appena conclusa, fosse un confronto tra Pd, Liberi e Uguali e 5 Stelle. A un certo punto ci si è arrivati molti vicini. Ma il segretario uscente del Pd, dimessosi dopo l'ennesima batosta elettorale, è andato in tv dichiarando papale papale che non se ne parlava e, indirettamente, ma neanche tanto, che nel partito comandava ancora lui.
Non starò a questionare su tale modus operandi, mi preme invece sottolineare che se la Lega e i 5 Stelle si saldano, riuscendo a varare un loro governo, il che non è improbabile, nelle prossime elezioni amministrative, nelle quali è ragionevole pensare che si replicherà il modello, per la sinistra e il Pd sarà un'autentica catastrofe. Nella peggiore delle ipotesi si profila un autentico cappotto, più facile nelle situazioni col doppio turno, un po' meno in quelle con un turno unico.
Ma tant'è. Non c'è bisogno di essere l'oracolo di Delfi per prevederlo.
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