Bonandi Thomas 100 golCento gol, scusate se è poco. Per uno arrivato a San Mauro Pascoli otto anni fa quasi per caso, giusto per fare due corse e tornare a maneggiare il pallone, mica son brustoline. Thomas Bonandi nella sua agenda del cuore difficilmente dimenticherà il 18 settembre del corrente anno. E soprattutto quel 60’ al Macelli quando tutto solo dal dischetto ha preso la ricorsa e spiazzato il portiere del Romagna Centro. Il centesimo sigillo in terra pascoliana, un “secolo” di gol.

“Se otto anni fa mi avessero detto che avrei fatto cento reti con questa maglia non ci avrei creduto – spiega il capitano – Ero arrivato a San Mauro dopo due anni di stop per un problema alla caviglia curata male. Avevo deciso di ripartire dalla Prima categoria, senza tante ambizioni, per la passione che mi lega al calcio e grazie alla fiducia del Presidente Protti. E invece eccomi qua in serie D a festeggiare un traguardo che mi pare irreale”.

Reali invece sono i cento sigilli che hanno contribuito a portare una cittadina di undicimila abitanti in una categoria impensabile solo cinque anni fa. Il gol più bello? “Sinceramente non lo so, sono tanti. Uno però lo voglio citare: Parma. Non per il gesto ma per il contesto. Davanti a oltre diecimila spettatori, in uno stadio che ha visto grandi del calcio”.

La dedica invece è a tre persone: “Il Presidente Cristiano Protti che ha avuto tanta pazienza e creduto in me. La mia compagna Daniela. E mio nonno Fabio che mi segue ovunque. Aveva pensato di venire a Campobasso nella prossima trasferta, perché non voleva perdersi in nessun modo il centesimo gol. L’ho anticipato e spero che si risparmi un viaggio così lungo, ha 75 anni non deve strapazzarsi”.