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di Piero Maroni  

VITA E POLITICA DI PAESE

INTRODUZIONE
VITA E POLITICA DI PAESE Introduzione

Dalle leggende e dai miti che gli esseri umani hanno creato per cercare di trovare una ragione all'esistenza dell'universo ed alle proprie pulsioni, ai fatterelli di un paese, niente di più che un puntino nella cartografia della superficie terrestre.

Ed è così che anche le vicende che andremo a raccontare con la solita sequenza quindicinale, non hanno nulla di universale e mitico, non troveranno mai spazio in nessuna enciclopedia o tomo di storia generale, ma rimarranno strettamente vincolate all'ambiente locale in cui si sono manifestate e che, nel caso specifico, è quello di San Mauro Pascoli, il paese in cui mi son trovato a vivere dalla età di 9 anni in poi e in cui, per scelta personale o per designazione politica, sono stato per diversi anni incaricato ad occupare ruoli di un qualche rilievo nella vita pubblica e politica locale. 

Ed è, appunto, la politica il filo conduttore di questa narrazione e checché in tanti la definiscano “sporca e corrotta”, personalmente son tra coloro che la intendono come la scienza e l’arte di governare l’amministrazione dello stato e le entità locali e territoriali più circoscritte, come regioni, province e comuni.

È la politica che dà la direzione della vita pubblica, qualcuno, più poeticamente, l'ha definita l'arte del vivere insieme e per questo capace di suscitare forti passioni negli individui, sino a riuscire  a dare un senso e un indirizzo alla vita individuale.

Se del male e del marcio vi è contenuto, non è tanto nella natura della politica, ma in chi di politica si occupa e ne stravolge i fini per interessi personali, di fazione o del partito di riferimento.

Chiunque scelga di impegnarsi in politica non può prescindere dalla personale adesione ad un partito in quanto fondamentale è associarsi con persone che abbiano una medesima visione, identità e linea circa la gestione dello stato e della società o anche solo su temi specifici o particolari.

A determinare questa scelta possono concorrere molti fattori: tradizione famigliare, amici, lavoro, carattere, studio, ciascuno, in definitiva, può avere una sua personale e originale motivazione e senza tacere che c'è anche chi sceglie in base alla propria specifica convenienza.

Nei tempi prima del 1968, nella gran parte dei casi, il partito di riferimento era, per tutti i componenti della famiglia, quello scelto dal capofamiglia, poi in seguito alle contestazioni e alle lotte giovanili, si è affermata una più ampia, ed infine, totale, libertà di scelta.

Come affermava Aristotele, il grande filosofo greco: “l'uomo è per natura un animale politico”, ed è tanto vero che la sua stessa vita si interseca di continuo con la sua passione, e così lo è stato per me, in modo che accanto agli impegni assunti negli organismi politici e amministrativi del paese, non potevo non inserire e raccontare anche le mie esperienze esistenziali, perché nel mio caso, come in quello di tanti altri, vita privata e vita pubblica molto spesso hanno finito per coincidere, sovrapporsi e finire per condizionare il campo di azione, le scelte e, in definitiva, la qualità della vita, arricchendola però di tante esperienze significative che ritengo abbiano profondamente e positivamente inciso nello sviluppo della mia personalità e carattere, anche se non sono mancati momenti di difficile assuefazione.

Alla massima del grande filosofo greco, ai tempi nostri, si deve aggiungere, oltre all'uomo, la donna come soggetto politico attivo, duemila quattrocento anni fa, il tempo in cui lui visse, la donna in politica non era un evento nemmeno immaginabile dalla più fervida fantasia, oggi è una indiscussa e positiva realtà, per cui come si può facilmente supporre, lo svolgersi delle vicende narrate, ha preso una diversa piega nel prosieguo del tempo ed ha notevolmente inciso nella trama di questi racconti, accrescendo il panorama politico di nuove e attive protagoniste.

Ultima avvertenza: la lingua.

Ancora una volta è il dialetto sammaurese con qualche impurità. Come altre volte detto, la mia parlata dialettale è nata nella casupola della Villagrappa, laddove la pronuncia era molto più simile al savignanese, dai nove anni in poi, forzato adattamento al sammaurese dove con la famiglia c'eravamo trasferiti, ma qualche vizio d'origine è tuttora rimasto e inavvertitamente riemerge.

Mi ostino comunque a scrivere in dialetto anche se pochissimi riescono a decifrarlo e leggerlo,  lo faccio perché ancora penso in dialetto, tanto che la prima stesura di questi testi è dialettale e solo successivamente traduco in italiano e talvolta i due testi non sono del tutto coincidenti in quanto le parole non sempre hanno lo stesso significato o, addirittura, sono intraducibili in italiano e, per quanto possibile, cerco di evitare i troppi neologismi che scaturiscono quando si tenta, forzatamente, di adattare la lingua italiana al dialetto.

La scuola prima e poi i tanti mezzi di comunicazione moderna, prima o poi finiranno per relegare il dialetto nel ruolo di “lingua morta”, meglio dunque tentare di lasciarne qualche traccia.

AUTUNNO IN COLLINA - 42

Pubblicato il 17.03.2025 - Categoria: Maroni Gallery

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Ultimi Commenti

Finalmente sono tornati! Vediamo cosa combineranno in questa nuova avventura aahahahahaBravo Moeri!...
Daniele Scarpellini ha inserito un commento in Primo Consiglio Comunale della nuova Amministrazione Guidi
Complimenti per la sua elezione ,Le auguro un ottimo lavoro.
hola ha inserito un commento in MITI E LEGGENDE DELL'ANTICA GRECIA
non è stato da aiuto☹️

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