di Piero Maroni
MITI E LEGGENDE DELL' ANTICA GRECIA
ALL' ORIGINE DEL TEMPO
La prima coppia divina

All'origine del tempo c'era solo un infinito spazio vuoto e senza fine. Non esistevano le stelle, non esisteva la terra, nulla vi era, era solo il CAOS, senza forma, al di là del tempo e dello spazio.
In questo vuoto apparve all'improvviso Gea, la Terra, principio della vita. Da essa nacquero l'amore (Eros), la luce, il buio, il giorno, la notte e altri dei ancora tra cui Urano, il cielo, che diverrà suo sposo.
Dalla loro unione nacquero esseri mostruosi: i dodici titani, i tre ciclopi (Il Tuono, il Lampo e il Fulmine) con un occhio solo in mezzo alla fronte; infine i tre centimani con cinquanta teste e cento braccia.
Urano però, disgustato dall'aspetto mostruoso di questi figli violenti e ossessionato dal pensiero che un giorno potessero privarlo del dominio sull'universo, li precipitò nel profondo della terra.
Gea, che amava follemente i suoi figli, triste e irata volle punire il marito, fabbricò una falce tagliente con del ferro estratto dalle sue viscere e la offrì al titano Crono, il quale, armato dalla madre si nascose nella terra e attese l'arrivo del padre che solitamente di notte scendeva dal cielo per congiungersi con la sua sposa.
Non appena Urano si manifestò, Crono saltò fuori, con una mano lo immobilizzò e con l'altra, usando la falce, lo evirò.
Il sangue che sgorgava dalla ferita fecondò Gea dalla quale nacquero molti altri figli fra cui i giganti dalla forza spaventosa, simbolo della violenza che sconvolge la natura coi terremoti e gli uragani. Urano riuscì a scappare lontano e da allora mai più si avvicinò alla terra.