D’ora in poi chiamiamolo col suo nome: “San Mauro Pascoli sul Rubicone”. A dirlo sono i tre mitici sammauresi (Giuseppe Casadei, Mauro Rossi, Giorgio Zicchetti) che hanno ritrovato un nuovo documento, secondo il quale il vero Rubicone sarebbe l’Uso. Ovvero una delle tre ipotesi da tempo in campo (le altre sono l’attuale Fiumicino e quello a Calisese il Pisciatello-Urgon). A dirlo, secondo i tre, è una lapide scoperta in una casa colonica vicino il fiume Uso (nella foto).

"Nelle nostre ricerche sulle case coloniche della Tenuta Torlonia – scrivono i tre - abbiamo scoperto sulla facciata di una di queste, ubicata vicino l'argine del Fiume Uso, una lapide datata MDCLXIV che chiarisce finalmente quale sia veramente il fiume Rubicone. La lapide è scritta in latino, testo che abbiamo fatto tradurre da un esperto latinista: ‘A perenne ricordo dell'avvenimento Francesco figlio di Gaspare del fu Francesco Rasi riminese, seminata la pineta nell’anno 1658, impiantata la prima vigna nel 1660, ricostruì dalle fondamenta la casa che il proavo (bisnonno) Gaspare aveva acquistato 115 anni prima, andata in rovina a causa dell'antichità e delle minacce del vicino fiume Uso, l'antico Rubicone. Anno di grazia 1664’. Ecco questa è la prova provata su quale sia il vero Rubicone”.

I tre però vanno oltre la scoperta, sino a spingersi nella rinomina dei paesi. “A questo punto occorre ricostruire la storia del Rubicone. Nel 1933 Benito Mussolini durante una cena nel Palazzo la Rotonda del Marchese Giuseppe Guidi di Bagno decretò quale fosse il Rubicone sostituendo il toponimo ‘Savignano di Romagna’ con ‘Savignano sul Rubicone’. Considerata la lapide che abbiamo ritrovata sarebbe opportuno rivedere i toponimi delle due cittadine nel modo seguente: San Mauro Pascoli sul Rubicone; Savignano sul Fiumicino o in alternativa di Romagna”.

E adesso che la bagarre riabbia inizio…