Per vent’anni ha “maneggiato” i muscoli di centinaia di giocatori in un percorso professionale iniziato nel 2001 in Prima Categoria e approdato all’attuale serie D. Luigi Muccioli, per tutti Gigi, lo storico massaggiatore della Sammaurese ha deciso di prendersi il classico anno sabbatico. Quella di domenica scorsa è stata la sua ultima partita in panchina al Macrelli, al fianco di tecnico e giocatori. Una uscita di scena che tifosi ed amici hanno tributato con uno striscione apparso nel match contro il Mezzolara: “20 anni di fedeltà. Icona della società! Grazie Gigi”.
“Non è stata una scelta facile per il profondo legame che mi unisce alla società, tuttavia ho deciso di prendermi un periodo di pausa per stare più vicino a mio figlio e conciliare meglio lavoro e vita privata”, spiega Muccioli con un pizzico di emozione.
In effetti due decenni sono tanti, scanditi poi da un percorso di crescita della Sammaurese al settimo anno in una categoria inimmaginabile sino al secolo scorso. “La forza della Sammaurese è l’essere una famiglia. Ci siamo trovati in stadi e davanti a tifosi di squadre importanti che mai mi sarei aspettato in quel lontano 2001 quando arrivai in questa società, allora guidata dallo storico presidente Tonino Raggini. Se c’è un tratto che ha unito questo ventennio è la forza del gruppo: giocatori tutti allo stesso livello, nessuna primadonna, tutti insieme per la causa Sammaurese. Questo ha sempre fatto la differenza”.
Centinaia le partite guardate dalla panchina, la più emozionante? “Al Tardini a Parma. A pochi minuti dalla fine la squadra era in vantaggio, e solo un eurogol degli emiliani portò al pareggio. Una prestazione strepitosa dei ragazzi che uscirono applauditi da un intero stadio. Per la cronaca erano oltre 10mila, quasi quanti gli abitanti di San Mauro Pascoli”. Sul giocatore più forte che ha massaggiato non ha dubbi: “Thomas Bonandi. Anche se devo dire che mi ha dato parecchio da fare…”.
Infine i ringraziamenti: “A società, staff e giocatori. Un grazie particolare a Franco Del Vecchio e il dottor Mughetti che ci hanno sempre affiancato nel trattare gli infortuni più gravi. Quest’anno poi non abbiamo avuto nessun infortunio muscolare grave ed è di grande conforto: vuol dire che abbiamo lavorato bene”.