Sarà una giornata speciale per Claudio Macciò, un passato al Rimini tra serie C e B in due puntate (1968-1972 e 1976-1977), e con la Sammaurese all’inizio degli anni ’80 in Promozione quando la carriera volgeva al termine (quattro stagioni e due da mister). Quelle due squadre che domani (domenica 25 febbraio) si affrontano al Neri. “Sarà una bella partita – ha detto l’attaccante al Corriere Romagna – Il Rimini parte favorito, la classifica è dalla sua, il campionato è quasi in cassaforte, anche se non deve dare la vittoria per scontata. La Sammaurese è una squadra davvero tosta, Protti sta facendo un ottimo lavoro, gioca molto bene. Peccato solo che non abbia Bonandi (infortunato, ndr), con lui sarebbe stata un’altra partita”.
La sua presenza a Rimini quest’anno festeggia il mezzo secolo. “Arrivai a Rimini in maniera casuale. Dovevo essere arruolato in Marina, 24 mesi erano lunghi. Su segnalazione di un mio amico feci un provino col Rimini, guidato dall’argentino Hugo Lamanna. Mi presero e così andai con i militari atleti che mi hanno consentito di continuare a giocare. E, fatalità, mi hanno fatto conoscere la città di Rimini”.
Negli anni ’80 poi l’approdo alla Sammaurese. “Era un bell’ambiente, la squadra era buona, ricordo i caldissimi derby contro la Savignanese. Per due anni ho anche allenato la squadra, per fare un favore allo storico presidente Tonino Raggini. Eravamo in zona retrocessione, alla fine ci salvammo senza patemi. Quell’esperienza mi ha fatto capire che il ruolo di mister non era il mio: sono un apprensivo e per quanto cercassi di non manifestarlo, lo trasmettevo ai ragazzi”.
In definitiva che vincerà domenica? “Il Rimini parte favorito, fossi in Righetti però non dormirei sonni tranquilli”.