
Ma se la vita era dura, non era niente al confronto di quel che accadde successivamente.
La vecchia villa, infatti, era stata acquistata da un ricco signore che aveva deciso di riportarla all’antico splendore unitamente al grande giardino.
Seguì un lungo periodo di incessanti lavori: macchie e camion, ruspe e scavatori, muratori, elettricisti, idraulici, giardinieri, insomma era un continuo andirivieni.
Scavavano, ammucchiavano, spezzavano, segavano, calpestavano e, come se non bastasse, iniziarono ad abbattere alberi, arare, vangare, scavare, in breve tutto era stato messo sottosopra.
Fu dura quella stagione per le farfalle dalle bianche ali! Non si trovava più un fiore su cui posarsi, non più un petalo sotto cui rifugiarsi nei giorni di pioggia, non più una corolla su cui riposare durante le notti.
Tanti furono i sacrifici e tanta fu la fame!
Magre farfalle dalle ali striminzite e sciupate vagavano continuamente alla disperata ricerca di un fiore qualsiasi per poter sopravvivere, non tutte però ci riuscirono, le più deboli e gracili si ammalarono e molte morirono anzitempo e quando l’autunno giunse a mettere a riposo la natura, tante non videro cadere le foglie.