Cl. 5^ - Anno Sc. 1979 – 80. Non siamo al bar, è il momento della ricreazione.
Cinque sono i continenti del nostro mondo reale,
uno in più in quello del fantastico mondo floreale.
In questo lontano mondo ogni bel continente,
come si sa e finché non muore, ha un unico e solo presidente.
E, come la storia insegna, ogni presidente a vita
esercita ovunque il suo potere con una prepotenza infinita.
E si sa anche che, da che mondo è mondo, tutti i presidenti
si sentono padroni di tutto e non vedono l'ora di darsele nei denti.
In questa circostanza la questione era nata a causa dei fiori,
perché, da tempo immemorabile, ogni continente aveva i suoi colori.
C'era il continente più lontano colmo di fiori rossi
che crescevano ovunque, anche lungo le strade e i fossi.
C'era poi quello più vicino dei fiori gialli
dove ricche fioriture primaverili riempivano tutte le valli.
C'era al centro quello dei fiori bianchi
che spuntavano nella mezza stagione perfino negli aridi calanchi.
C'era anche quello dove spuntavano in quantità solo fiori viola
e riempivano prati, giardini, cortili e ogni aiuola.
Per non dire di quello specialista in fiori arancioni
che sbocciavano in ogni dove e in tutte le stagioni.
C'era infine quello in cui crescevano solo fiori di ciclamino
avevano belle tinte ma si limitavano a crescere in qualche giardino.
In ogni continente comunque c'erano bellissimi paesaggi
e tutti avrebbero potuto essere felici se fossero stati un po' più saggi.
C'era invece uno di questi presidenti, convinto della superiorità dei suoi fiori,
per lui erano i più belli di tutti, ma erano pochi e per questo gli davano dolori.
Decise all'istante che era ora di allargare i confini e di colorare di ciclamino,
tutti gli altri continenti e sostituire i loro fiori ovunque, perfino in ogni angolino.
Ne parlò al popolo suo, poi riunì i generali e i suoi soldati
e, tra grande entusiasmo, ordinò loro di riempire di ciclamini gli altrui prati.
Ma anche negli altri e diversi continenti c'erano ambiziosi presidenti,
ed erano pronti alla guerra e gliela avrebbero fatta vedere loro a quei prepotenti.
E anche questi pensavano che i loro fiori fra tutti fossero senz'altro i migliori,
e convinti di essere i più potenti, avrebbero invaso l'intero mondo coi loro colori.
Iniziarono a recidere e strappare i loro in grande quantità,
poi inviarono gli eserciti per andare a interrarli nelle altre lontane città.
Purtroppo anche negli altri continenti si fece la stessa operazione
e senza pensarci più di tanto si cominciò a marciare verso la distruzione.
Centinaia di migliaia di fiori dal cielo e dal mare e da terra furono gettati,
ma i risultati non si vedevano, anzi, dopo un po' tutti si erano seccati.
Non ci si prendeva cura di loro, li calpestavano con rabbia e nessuno li innaffiava,
e così i fiori non attecchirono e nessun seme più germogliava.
La guerra durò a lungo e quei paesaggi presero un aspetto triste ed avvilente,
gli antichi e meravigliosi colori sparirono in ogni continente.
I fiori maltrattati e usati per far male non si riprodussero più, questo è certo,
e ben presto ogni luogo in tutto il loro bel mondo, divenne solo deserto.
Ovunque il paesaggio prese lo spento colore della sabbia
e alla gente delusa rimase solo tanta, tanta, grande rabbia.