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PICCOLA STORIA DI UNA CORNACCHIA 2
Cl 1^ - Anno Scolastico 1979 – 80 - Ricreazione: Raffaella gioca con Fabio mentre Marina osserva
 

Decisa a tutto pur di conoscere il mondo “di fuori”, si spostò ancora più lontano fino a posarsi sul tetto di un palazzo dove incontrò un gattone nero come la notte, il quale non le diede neanche il tempo di dire buongiorno che spalancando la bocca cercò di farne un sol boccone, ma subito la risputò con un lungo e lamentoso miagolio:

  • Ahimè, animali così duri non ne avevo mai assaggiati, 
  • guarda che roba, i miei dentini si sono spezzati!
  • Tra che razza di uccelli sei mai nata
  • che una cosa del genere non mi era mai capitata?

E la cornacchia:

  • Io sono la cornacchia di compensato per caso inventata
  • e da un foglio di legno sono stata ritagliata,
  • ho incontrato la farfalla cavolaia che un po’ seccata
  • senza neanche salutarmi in gran fretta se n’è andata,
  • ho incontrato poi l’ape operaia intenta a lavorare sodo
  • e anche lei si è comportata allo stesso modo,
  • ho incontrato la rondinella venuta dal mare
  • che per non parlarmi, oltre le nubi è andata a volare!
  • Ho visto dalla finestra il sole e il cielo della primavera
  • e così ho deciso di conoscere il mondo prima che venga sera.

Lanciandole una maledizione, il gatto nero girò i baffi dalla parte opposta e miagolando di dolore e rabbia velocemente si allontanò sparendo dietro i comignoli.

Avvilita e sempre più triste la cornacchia riprese pazientemente il volo e andò a posarsi sul davanzale della finestra di un bambino che, quatto, quatto la catturò e la rinchiuse dentro una solida gabbia per uccelli.

Ma la prigionia durò poco che la cornacchia se ne uscì di profilo passando facilmente tra le sottili e fitte sbarre. Stupito oltre ogni dire, il monello esclamò:

  • Oh, perbacco, sto sognando o sono desto?
  • è proprio vero tutto questo?
  • Di profilo dalla gabbia sei scappata
  • camminando come una piadina schiacciata!
  • Da qual cielo sei uscita
  • strana creatura che sembri smarrita?

E la cornacchia:

  • Io son la cornacchia di compensato per caso inventata
  • e da un foglio di legno sono stata ritagliata,
  • ho incontrato la farfalla cavolaia che un po’ seccata
  • senza salutarmi in gran fretta se n’è andata,
  • ho incontrato poi l’ape operaia intenta a lavorare sodo
  • e anche lei si è comportata allo stesso modo,
  • ho incontrato la rondinella venuta dal mare
  • che per non parlarmi, oltre le nubi è andata a volare,
  • ho incontrato l’animale dai denti taglienti
  • che se li è rotti e se n’è andato tra alti lamenti!
  • Ho visto dalla finestra il sole e il cielo della primavera
  • e così ho deciso di conoscere il mondo prima che venga sera.

Assai inviperito il bambino mollò un calcio tale alla povera cornacchia che la mandò a volare lontano, lontano, fino ai limiti di un bosco e atterrò nel ben mezzo di uno stormo di cornacchie.

Si assomigliavano molto a lei, forse erano della sua stessa famiglia, la cosa la rincuorò enormemente per cui con bella grazia si rivolse loro:

  • Buongiorno creature care e belle,
  • ditemi un po’, siam forse sorelle?

Risposero in coro:

  • Siam le cornacchie nel bosco cresciute
  • ed ora ce ne andiam verso la palude.
  • E tu, da che uovo e da che nido sei uscita
  • strana sorella che sembri smarrita?

E la cornacchia ancora una volta:

  • Io son la cornacchia di compensato per caso inventata
  • E da un foglio di legno sono stata ritagliata,
  • ho incontrato la farfalla cavolaia che un po’ seccata
  • senza neanche salutarmi in gran fretta se n’è andata,
  • ho incontrato poi l’ape operaia intenta a lavorare sodo
  • e anche lei si è comportata allo stesso modo,
  • ho incontrato la rondinella venuta dal mare
  • che per non parlarmi, oltre le nubi è andata a volare,
  • ho incontrato l’animale dai denti taglienti
  • che se li è rotti e se n’è andato tra alti lamenti,
  • sono persino stata in gabbia senza nessuna ragione
  • e invece delle scuse mi sono presa un robusto calcione!
  • Avevo visto dalla finestra il sole e il cielo della primavera
  • e così avevo deciso di conoscere il mondo prima che venisse sera.

Fecero una smorfia di autentico disgusto e con un frullo d’ali si lasciarono inghiottire dal bosco scuro lasciando la poverina piena di angoscia e di lacrime.

Aveva voluto conoscere il mondo “di fuori”, ed ora si era resa conto che per lei non c’era posto, nessuno la voleva vicino a sé.

Ci sarà dunque un posto per una cornacchia di legno? Pensò forte.

Senza esitazioni ritornò decisa al punto da cui era partita, voleva e subito sapere qual era il suo posto e il suo destino. Inspiegabilmente per lei fu accolta con grida allegre e festose. Ma stavolta non era disposta a lasciarsi ingannare e con piglio deciso e senza cortesia, gridò:

  • Son la cornacchia di legno compensato
  • e vorrei proprio sapere perché mi avete ritagliato!

E i bimbi in coro:

  • Ben sappiamo perché ti abbiamo disegnata e ritagliata,
  • sei un’attrice della nostra storia da poco inventata,
  • in un teatrino davanti al pubblico dovrai recitare
  • e abbiamo bisogno di te, non puoi mancare,
  • vedi quanta è numerosa e bella la nostra compagnia?
  • Sta con noi, lavoreremo insieme e staremo in grande allegria.

Finalmente, era quello il suo posto e la sua gente, il mondo “di fuori” col suo sole e col suo cielo sereno ma senza amicizia e compagnia non aveva calore.

E restò coi suoi amici di legno compensato a preparare la grande recita e, si può esserne certi, sarà stato per lei un grande successo di pubblico e simpatia.

Luglio - 33

Pubblicato il 15.04.2024 - Categoria: Maroni Gallery

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