I SCHEURS ‘D GIUSEPPE ZAVATTA “TOSELLI”, UN DI RAGAZ DE ’99, PAR I ANIVERSERI DE QUATAR ‘D NUVEMBAR, FESTA DL’UNITÀ NAZIONELA E DI SULDÈ
I DISCORSI DI GIUSEPPE ZAVATTA “TOSELLI”, UNO DEI RAGAZZI DEL ’99, PER GLI ANNIVERSARI DEL QUATTRO NOVEMBRE, FESTA DELL’UNITÀ NAZIONALE E DELLE FORZE ARMATE.
Oggi vogliamo raccontarvi di Giuseppe Zavatta “Toselli” e dei discorsi che pronunciava nella ricorrenza del quattro Novembre, discorsi appassionati, commoventi dove era facile passare dal riso al pianto, che toccavano la coscienza e l'anima dei presenti.
BREVI CENNI SU GIUSEPPE ZAVATTA “TOSELLI”.Toselli è nato il 18 marzo 1899 e morto il 28 novembre 1962 è rimasto orfano di babbo all’età di dieci anni. Era il figlio di Paolo Zavatta “Pavloin e’ cuntoin” tragicamente morto il 22 agosto 1909 all’età di 41 anni e 7 mesi, precipitato dal vecchio campanile, colpito al petto dal ritorno di una campana che stava suonando manualmente. Una orribile tragedia.
Gli eredi di Paolo Zavatta hanno custodito per oltre 115 anni il manifesto funebre.
Lorenzo Zavatta ha ritrovato il manifesto di Paolo Zavatta, il suo trisavolo.
Toselli era un “ragazzo del ’99, ha combattuto nella grande guerra del 15-18, era in trincea si è ammalato, ricoverato in un ospedale di Roma, curato e guarito è tornato al fronte in trincea, fino alla fine della guerra.
Pensate che Giovanni Zavatta il figlio di Toselli e la moglie sig.ra Giovanna Soci hanno custodito non solo il manifesto funebre del bisnonno, ma per oltre 70 anni anche gli appunti dei discorsi di Toselli che il loro figlio Lorenzo ha trovato.
Diversi fogli consunti dagli anni, scritti a mano con una calligrafia diventata quasi illeggibile, tanto che siamo riusciti a comprendere solo alcune frasi, che di seguito riportiamo.
Dai discordi di Toselli pubblichiamo alcune frasi, molto appassionate e toccanti che siamo riusciti ad interpretare:
“Cittadini combattenti mutilati di tutte le guerre questa mattina ci siamo riuniti tutti…… …..stretti tutti intorno a questo monumento (riferito alla Chiesolina della Madonna dell’Acqua monumento Sammaurese a tutti i caduti in guerra) donne e bambini per ricordare la vita e il sacrificio di tutti i nostri padri fratelli caduti trenta sei anni or sono cessava….. …..il sacrificio degli uomini e le lacrime delle madri dopo 41 mesi di sacrifici che ha travolto paesi e….. ..….e saremo sempre guardati male perché noi siamo un popolo agitati perché siamo nati degli sfortunati che se avessimo avuto la ricchezza del sottosuolo con la capacità la volontà e l’intelligenza dei nostri uomini….. …..e di essere dei buoni padri ma il destino degli uomini e del mondo li hanno strappati via e gettati di nuovamente sulle frontiere come bersagli da fucili che era il cuore delle madri….. …..combattevano da innocenti sapevano piuttosto morire che tradire il suo cuore e trovato fortezza nell’ultimo bacio della mamma hanno trovato coraggio nella rassegnazione in Dio.
Non saranno mai dimenticati né dalle madri né dagli uomini e né dalla storia perché sono caduti nei campi di battaglia per la volontà degli uomini e per….. …..
E vivranno nella pace e nel lavoro tutta l’umanità intera griderà ad alta voce gloria Gesù re dei secoli che dalla croce a sempre alla chiesa vita e trionfo
Impressi nei nostri cuore e non saranno mai cancellati ma saranno sempre vivi come tanti fiori che da questa terra sono stati trapiantati in cielo.
Il suo cuore era pieno di speranze i suoi occhi brillavano pieni di giovinezza….. …..in mezzo la bufera della battaglia….. ….. ma la sua vita cadeva sul terreno insanguinato….. …..con quelle leggi dettate dal supremo creatore che è il più grande socialismo senza vendetta e senza spargimento di sangue allora troveremo pace e uguaglianza le generazioni presenti e troveranno pace e uguaglianza le generazioni future.
Figli cresciuti in mezzo la famiglia con tanti sacrifici educati nelle scuole colla penna e col libro e col buon insegnamento dei suoi maestri per prepararli un giorno di vivere onestamente in mezzo la società è di avere il diritto di creare nuove famiglie”.
Ecco questi sono alcuni stralci dei discorsi di Toselli scritti e declamati negli anni ’50.
Pubblichiamo una poesia scritta da Nello Canducci dedicata a “Toselli – Zavatta”.
La poesia mette in evidenza un Toselli spiritoso, sagace, sempre pronto alla battuta.
Eccone alcune: “I cappelletti è la minor spesa non li facciamo mai”, per Pasqua alla moglie Delina che pregava il povero Cristo che era morto gli diceva ”Io! Non sapevo neanche che stesse male”.
NELLO CANDUCCI
Volete bere?/domandavano i marchigiani agli sfollati romagnoli/”cosa beviamo! che abbiamo una fame santissima!”/Toselli ne raccontava sempre delle belle/
/“I cappelletti è la minor spesa non li facciamo mai”/A Pasqua alla Delina che pregava il povero Cristo/che era morto gli diceva/”Io! Non sapevo neanche che stesse male”/Intanto che montava le scarpe -ricordava Mino-/”Declamava i discorsi del duce e lo minchionava con la voce grossa e le mosse degli occhi”/Quando il corteo del quattro novembre/con la banda, i balilla, e le bandiere/arrivava alla Chiesolina delle suore/Toselli veniva fuori dalla contrada dei Gnagna/come un passerottino dal nido/con una faccina sbiadita da avvocato/per fare il discorso sulla guerra del quindici/Stralunava gli occhi sventolava il cappello/ tartagliava dei gran paroloni/giusto perché non si capiva un accidente/della “tragica vittoria”/la gente si sbellicava dal ridere/contenta, almeno una volta del corteo fascista.
Questo signore era Giuseppe Zavatta "Toselli", un grande Sammaurese che ha sempre amato il suo e adesso il nostro San Mauro, e noi vogliamo ricordarlo a tutti quelli che non l'hanno conosciuto.
Non dobbiamo e non possiamo perdere la storia di queste persone.
Alleghiamo alcune pagine dei discorsi.
Mauro Rossi e Giuseppe Casadei
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