Un grande bagno di folla ha accompagnato per l’ultimo saluto, nella chiesa parrocchiale di San Mauro, Quinto Casadei, padre del distretto della scarpa, fondatore dell’aziende che porta il suo cognome. A celebrare la messa il parroco don Gianpaolo Bernabini che nell’omelia ha ricordato anche momenti personali con Quinto, mentre la sindaca Luciana Garbuglia ha tributato l’imprenditore quale “capostipite dell’industria calzaturiera del nostro Paese, una grande persona che con la propria azienda e il proprio nome ha contribuito a fare conoscere San Mauro in tutto il mondo”.
In effetti è stato proprio così. La storia di Quinto Casadei può essere presa a emblema di come una famiglia di umili origini ha saputo conquistare il mondo grazie all’inventiva, il lavoro e una capacità imprenditoriale con lo sguardo oltre. L’azienda muove i primi passi in un piccolo laboratorio nel centro storico di San Mauro Pascoli verso la fine degli anni ’50 ed è una scommessa tutta familiare, nata insieme alla moglie Flora, ed i fratelli Nando e Rino.
Le prime produzioni sono sandali per il nascente turismo della riviera romagnola. La crescita arriva con l’ampliamento dei modelli e la collaborazione con nuovi stilisti che proiettano le scarpe Casadei oltreconfine. Arrivano così i mercati di Germania, Usa e Giappone, e il primo monomarca all’estero a Bruxelles nel 1977. Negli anni ‘80 si espande anche ai mercati del Medio Oriente, mentre nel 1994 entra in azienda il figlio Cesare in qualità di direttore creativo.
È il passaggio alla seconda generazione, quella che lancia il marchio in tutto il mondo e vede le scarpe Casadei calzate dalle grandi star del jet set mondiale, come Anne Hathaway, Cara Delevingne, Gwen Stefani, Whitney Cummings, Kerry Washington per citarne alcune. Oggi Casadei è alla terza generazione aziendale con Arianna, figlia di Cesare, conta 120 dipendenti, una ventina di negozi all’estero sparsi per il globo e cinque in Italia.
Con la scomparsa di Quinto se ne va uno dei tre padri fondatori del distretto della scarpa di San Mauro Pascoli, e fa seguito a quella di Sergio Rossi che ci ha lasciati nel 2020. A portare l’ultimo saluto a Quinto c’era anche Vittorio Pollini, l’ultimo della triade dei “padri” a guardare gli altri due dal paese di San Mauro.(ff)