Savani feliceIl distretto calzaturiero di San Mauro non è fatto solo di grandi marchi, ma anche, se non soprattutto, di grandi personaggi. Uno di questi è Felice Savani (nella foto), l’eclettico per eccellenza della scarpa sammaurese. Rappresentante, stilista, uomo immagine, è al centro di una mostra documentaria curata dalla figlia Cristina e dal Cercal, Felice Savani, scarpe e non solo. Gli anni del boom a San Mauro 1961-1989. Fatale che ad ospitarla sia il Cantiere Artistico, quell’ex Mir Mar che fu il suo quartier generale dove allestì il suo personale show room.

Proveniente da Parma, suo luogo di nascita e di lavoro nel calzaturiero, a San Mauro ci arrivò nel 1954 dopo avere ingaggiato una gara in auto con Jaures Succi. “Entrambi avevano un’Alfa 1900, partono da Bologna, percorrono la via Emilia, l’arrivo è davanti a un’osteria di San Mauro – racconta Cristina – Lì nasce la loro amicizia e il suo trasferimento nel paese pascoliano che arriva nel 1961”. A San Mauro conosce subito alcuni artigiani e comincia a farsi preparare piccoli campionari che va a vendere nei migliori negozi del nord d’Italia. E soprattutto conosce Vittorio Pollini, un’amicizia che durerà tutta la vita, portando le sue collezioni in Germania e in Francia. Il raggio d’azione di Savani si allarga sino ad arrivare a marchi storici come Guido Succi, Zamagni e Gori.

Alla fine degli anni ’60 attraverso amici viene in contatto con la stella nascente Raffaella Carrà con la quale stringe un accordo per utilizzare il suo nome per le calzature di Guido Succi. Nei primi anni ‘70 arriva creazione di un marchio, “Mc Coker”, che raccoglie scarpe, abbigliamento in pelle e altri accessori tutti con la stessa immagine sportiva. “E’ con Mc Coker che Felice contatta Giacomo Agostini, allora campione del mondo nella classe 500 con la MVAgusta, ottenendo la sponsorizzazione del campione”, prosegue Cristina. Il nome di Savani acquista dimensione nazionale tanto da ottenere nel 1979 la licenza per la distribuzione del marchio Nazareno Gabrielli. Ad affiancarlo nel lavoro e nella passione per le scarpe i figli Walter e Cristina, che lavorano insieme a lui nello show room a San Mauro. Drammatico l’epilogo di Savani, che muore a 61 anni a seguito di un infarto provocato da una rapina a mano armata nell’area di servizio di Stradella(Pv) avvenuta nel 1989.