La piazza, il libro, il busto. Sono le tre iniziative promosse dal Comune di San Mauro Pascoli che verranno presentate martedì 10 maggio alle 21,00 in sala Gramsci per celebrare il 300esimo anniversario della nascita di uno dei suoi più illustri cittadini, padre Agostino Antonio Giorgi. Nato a San Mauro di Romagna il 10 maggio 1711, Agostino Giorgi fu un grande studioso orientalista e personaggio assai noto nel '700, al punto tale da essere citato dal principale filosofo dell'epoca, Immanuel Kant che fondò le sue ricerche sulle opere del padre agostiniano e dall'archeologo tedesco Winckelmann. Una fama di cui non gode, invece, attualmente. Su Giorgi rimane ancora insuperato lo studio realizzato da Carlo Grigioni, medico condotto di San Mauro, in occasione del 200esimo della nascita del frate orientalista, ossia nel 1911.
La ricorrenza del 300esimo anniversario della nascita sarà dunque occasione per riproporre e rinverdire la conoscenza di questo personaggio le cui opere risultano essere ancora importanti e attuali. A questo proposito l'amministrazione comunale ha deciso di muoversi in tre direzioni: la riqualificazione urbana della piazza dove Giorgi vide la luce e a lui appunto dedicata (p.zza Giorgi o del castello), progettata dall'ufficio tecnico comunale con l'intento di restituire l'idea del castello, la pubblicazione, promossa da Sammauroindustria, di un saggio sulla sua opera principale, l' Alphabetum Tibetanum, a cura di una studiosa tibetologa, la riminese Chiara Bellini e la realizzazione di un busto in bronzo del religioso, che verrà collocato in P.zza Giorgi, ad opera dello scultore Domenico Neri e finanziata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena. Durante la “Serata Giorgi” le tre iniziative verranno presentate alla cittadinanza. Interverranno il Sindaco Miro Gori, il presidente di Sammauroindustria Werther Colonna, il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio Cesena Bruno Piraccini, il responsabile dell'Ufficio Tecnico comunale Giovanni Ravagli, la ricercatrice dell'università di Bologna Chiara Bellini e lo scultore Domenico Neri. Sarà un'occasione, questa, per San Mauro e per la Romagna, di conoscere e approfondire l'opera dell'orientalista romagnolo, oltre che di avvicinarsi all'antica cultura indo-tibetana.