Il pantheon dei sammauresi illustri annovera senza dubbio alcuno Marco Battista Battaglini (1645-1717). Nato a San Mauro e divenuto vescovo di Nocera Umbria e Cesena, è autore di due monumentali pubblicazioni: Storia dei concili generali pubblicata nel 1686 e Annali del sacerdozio e dell’impero intorno all’ultimo secolo XVII. San Mauro oltre a dedicargli la centrale piazza che porta il suo nome ha deciso di rendergli omaggio per il 300esimo anniversario della sua morte con un incontro e una targa.
Appuntamento sabato 23 settembre alle 16.30 nella Biblioteca comunale con l’incontro “Marco Battista Battaglini” insieme al sindaco Luciana Garbuglia, al parroco Don Giampaolo Bernabini e a Miro Gori Presidente di Sammauroindustria. Il professor Piergiorgio Grassi, ordinario di Filosofia delle religioni nella Facoltà di Sociologia e di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Urbino nonché direttore dal 1993 dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose Italo Mancini” sempre a Urbino, terrà un intervento sul tema “Marco Battista Battaglini Vescovo e storico della Chiesa nell’età del pre-illuminismo”.
A seguire nella piazza che porta il suo nome sarà scoperta una targa topografico-commemorativa a cura di Sammauroindustria.
“Battaglini è un personaggio poliedrico, ancora tutto da studiare, nonostante che, almeno nella sua epoca, molti fossero i commentatori delle sue opere, soprattutto storiche – spiega Piergiorgio Grassi - E’ stato giurista e giudice civile di grande prestigio, vescovo attivissimo a Norcia in Umbria in una stagione di grandi terremoti e di gravissime carestie, profondendo energie per aiutare la sua gente; è stato infine uno storico prolifico autore di una monumentale Storia dei concili generali (1686) che, come opera di tal genere, per la prima volta, era scritta in italiano e di un’ altra monumentale opera dal titolo Annali del sacerdozio e dell’impero intorno all’ultimo secolo XVII. Sono scritti che hanno suscitato dibattiti e controversie. Devo anche dire che era legatissimo a San Mauro dove volle venire a morire, quando si accorse che la malattia di cui soffriva era giunta all’ultimo stadio. A San Mauro aveva studiato sotto le cure dello zio che era parroco della cittadina. Qui trascorse un’infanzia felice, circondato da una campagna rigogliosa”.
L’ingresso è libero
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