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Consegna della targa ai figli di Grassi Federico
Consegna della targa ai figli di Grassi Federico

Il 25 aprile non è solo la festa dei caduti e non è una data qualsiasi del nostro calendario, è per l'Italia la data di nascita della democrazia e va ricordato che essa non è nata per germinazione spontanea, è costata tanti morti e tante sofferenze per sconfiggere chi la voleva negare. A distanza di quasi 80 anni, c'è ancora chi fatica a riconoscere i meriti di chi ha lottato per affermare i valori fondamentali della nostra Costituzione fino a confondere oppressi e oppressori come se i contendenti avessero pari dignità.

Non è così, chi ha voluto e sostenuto il regime fascista è l'opposto di chi ha lottato per la libertà e la democrazia.

Vittorio Foa venne arrestato per attività antifascista nel 1935 e fu rinchiuso per otto anni nelle carceri del regime. Dopo la guerra fu eletto parlamentare della Repubblica Italiana e si trovò nella sala del Senato faccia a faccia col senatore Giorgio Pisanò che aveva aderito alla Repubblichina di Salò, poi volontario nella X MAS e comandante delle Brigate Nere e così gli disse: “Se aveste vinto voi, io sarei ancora in prigione, siccome abbiamo vinto noi, tu sei senatore della Repubblica Italiana”.

Stamane in una affollata piazza Mazzini questi son stati i valori che si sono riaffermati attraverso le parole e le testimonianze di chi, in diversi modi, ha potuto verificare la crudele realtà di un potere dittatoriale responsabile di innumerevoli lutti e rovine.

La locale Banda Musicale “AMICI DELLA MUSICA” ha aperto la cerimonia alla presenza di numerosi cittadini, Ines Briganti, presidente dell'Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea e Luca Bussandri, presidente ANPI Rubicone hanno, con vigore e passione, riaffermato il valore della Costituzione Italiana nata dalla lotta e resistenza alla prepotenza fascista.

Giulia Tosi, Sofia Lucchi e Filippo Evangelista hanno brevemente raccontato la loro esperienza compiuta mediante il “treno della memoria”, che li ha condotti alla visita guidata ai campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau in Polonia.

Oggi per la prima volta si sono ricordati gli Internati Militari Italiani (IMI), allora giovani ragazzi sammauresi che dopo l'8 settembre sfidarono la repressione nazi-fascista scegliendo una resistenza passiva senza aderire alle imposizioni tedesche e per questo furono deportati nei campi di concentramento in Germania, avevano poco più di vent'anni, si chiamavano: Ambrosini Andrea, Brighi Antonio e Giuseppe, Campedelli Andrea detto e' fatòur, Grassi Federico, Paglierani Gino, Bianchini Italo detto Ludvigh, Gasperini Secondo detto e' pivir, Calandrini Federico.

Figli e nipoti presenti in piazza hanno ricevuto una targa in memoria del loro sacrificio.

La cerimonia si è conclusa con l'apposizione di una corona d'alloro al monumento dei caduti per cause di guerra.

Una cerimonia assai partecipata che testimonia l'adesione ai valori della nostra Costituzione.

Luciana Garbuglia

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Ultimi Commenti

Finalmente sono tornati! Vediamo cosa combineranno in questa nuova avventura aahahahahaBravo Moeri!...
Daniele Scarpellini ha inserito un commento in Primo Consiglio Comunale della nuova Amministrazione Guidi
Complimenti per la sua elezione ,Le auguro un ottimo lavoro.
hola ha inserito un commento in MITI E LEGGENDE DELL'ANTICA GRECIA
non è stato da aiuto☹️

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