Romagna terra di spumante. Lo era stata tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900. Ritornerà ad esserlo nei prossimi anni con la novità di Novebolle. La presentazione martedì 10 aprile alle ore 18 a Villa Torlonia-La Torre a San Mauro Pascoli.
Il luogo non è casuale. Proprio nella Torre, celebre per essere stata amministrata anche da Ruggero Pascoli, padre del poeta, all’inizio del secolo scorso prese piede un progetto di “champagne romagnolo” destinato a lasciare il segno, tanto da ricevere gli elogi dello stesso Giovanni Pascoli.
E richiamandosi alle origini della magnifica esperienza della spumantizzazione romagnola si richiama il progetto “Novebolle” Romagna Doc Spumante. Artefice dell’iniziativa il Consorzio Vini di Romagna insieme alle principali cantine cooperative che hanno deciso di sposare da subito il progetto. L’idea è forte: un progetto nel segno delle bollicine romagnole, nato per coinvolgere tutte le cantine, da Rimini fino a Imola.
L’incontro di martedì vedrà la partecipazione dei principali “attori” dell’iniziativa: Giordano Zinzani, Presidente del Consorzio Vini di Romagna, e lo storico Beppe Sangiorgi, che presentano il libro fresco di stampa “Champagne e Spumanti di Romagna”. Ruenza Santandrea, Presidente di Bolè, presenta il progetto Bolè, mentre Marco Nannetti (Presidente Terre Cevico) e Carlo Dalmonte (Presidente Caviro) presentano la novità del vino. Nicole Poggi (consulente sviluppo Marchi) e il grafico Enrico Stradaioli (esperto tipografico) racconteranno la “filosofia” del progetto, il posizionamento e lo sviluppo del marchi Novebolle e Bolé. Al termine della giornata, dopo un aperitivo, la possibilità di una visita guidata delle centine nella Torre pascoliana dove si produceva il celebre champagne La Tour.
Perché Novebolle? “Nove”, da cui trae origine Novebolle, non è solo il numero dei colli della Romagna, ma la testimonianza del periodo storico in cui lo spumante ha preso vita sul territorio. “Bolle”, è un chiaro riferimento alla bollicina, una grande opportunità per l’intera Romagna, per valorizzare un vitigno storico e diffuso come il Trebbiano, il tutto attraverso la tutela della zona di origine, generando valore su tutta la filiera produttiva.
La nuova denominazione si sostanzierà nella revisione del disciplinare “Romagna Doc Spumante” con l’obiettivo di traguardare la viticoltura romagnola, guardando al futuro e dando risposte concrete alle nuove generazioni e ai mercati globali. Parte integrante del progetto, inoltre, una nuova immagine con il recupero di caratteri mobili tipografici risalenti ai primi del Novecento. Immagine che sarà svelata per la prima volta a San Mauro Pascoli.
In tale occasione sarà presentato anche il progetto “Bolé”, primo testimonial di Novebolle, che vede i due principali gruppi cooperativi della Romagna (Caviro e Terre Cevico), con il sostegno dell’Alleanza delle Cooperative, progetto coraggioso, innovativo e visionario destinato a lasciare il segno nel mercato nazionale e internazionale. La presentazione in prima nazionale del progetto avverrà proprio laddove le bollicine hanno avuto la loro gloria, appunto a San Mauro.
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