Il film racconta lo sciopero del 1968 di 187 operaie alle macchine da cucire della Ford in Inghilterra. Costrette a lavorare in condizioni precarie per molte ore e a discapito delle loro vite familiari, le donne, guidate da Rita O'Grady, protestarono contro la discriminazione sessuale e per la parità di retribuzione. Pagate come operaie non qualificate, le lavoratrici attuarono uno sciopero che riuscì ad attirare l'attenzione dei sindacati e della comunità, trovando infine l'appoggio della deputata Barbara Castle, pronta a lottare con loro contro una legge iniqua e obsoleta.
In realtà, lo striscione che le operaie cercano di dispiegare in una manifestazione reca scritto "We want sex equality" ("vogliamo parità di genere"), ma il vento rende difficoltosa l'operazione e appare solo lo scritta: "We want sex". Metafora di una società che riduce le donne, oggi come ieri, a oggetti sessuali dell'immaginario maschile e ne mortifica sistematicamente le aspirazioni professionali e il desiderio di realizzazione.
L'8 MARZO SI RIFLETTE SUL LAVORO
- Scritto da Redazione
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