“La Borsa sarebbe un grande passo per noi: non la escludo”. A sganciare il siluro è Giuseppe Zanotti al Corriere Economia di ieri. Il celebre stilista non va oltre a questa semplice frase che non passa inosservata al settimanale economico che infatti ci costruisce il titolo (“Non escludo un passo in Borsa”). Di fatto però rappresenta un’assoluta novità nel panorama calzaturiero del distretto di San Mauro Pascoli.
Ad oggi infatti nessuna delle grandi aziende ha deciso di quotarsi in Piazza Affari o in altri luoghi del capitale finanziario. Le aziende sammaurese, per ora, si sono limitate ad essere appetite dai grandi gruppi con matrimoni andati a corrente alternata. Bene nel caso di Pollini con Alberta Ferretti. Un po’ meno per Sergio Rossi con i francesi di Kering, anche se oggi il brand pare in piena ripresa con l’acquisizione del fondo italiano di Investindustrial. Malissimo il feeling di Baldini con gli Antichi Pellettieri, finito con il fallimento del gruppo reggiano. Unici “puri”, nel senso di non acquisiti da grandi sono Casadei, il cui matrimonio con Prada a suo tempo non si fece, e GGR.
Lo stesso possiamo dire per Giuseppe Zanotti, ma solo in parte. Tre anni fa infatti ha ceduto il 30% a Lvmh (Vuitton) tramite due fondi privati (LCapital Management e LCapital Asia). Anche in questo caso è stata una novità assoluta nel panorama del Rubicone. Di certo un passo ad oggi andato a buon fine se si pensa che il brand Zanotti fattura 172 milioni di euro, con una produzione per il 95% vocata all’export. Partito negli anni ’90 con l’acquisizione dell’azienda Vicini che contava 15 dipendenti, oggi il marchio porta il suo nome e di dipendenti ne ha poco meno di 800. Ben 108 i monomarca in tutto il mondo che assorbono il 90% della produzione di scarpe per uomo, donna e bambino, accessori e gioielli.
Zanotti parla anche del futuro, con i figli Lorenzo e Riccardo attualmente impegnati in azienda, il primo nei social media, il secondo nello stile. “Venderò l’azienda? Non lo so ancora, molto dipende da che cosa vorranno fare i miei figli – ha aggiunto lo stilista – Certo il fondo dovrà uscire e poi magari ne entrerà un altro. Io so solo che a sessant’anni non sono ancora stanco di creare”.
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