SAN MAURO PASCOLI – (15 Novembre 2005) – Il distretto calzaturiero del Rubicone nel corso degli ultimi anni è stato al centro di un rinnovato interesse da parte dell’università, mondo economico e stampa nazionale. Ultimamente, in particolare, è stato al centro dell’attenzione grazie a una ricerca realizzata dall’Università Statale di Milano. Sul ruolo e sul futuro di questo distretto di seguito riportiamo la riflessione dell’Assessore alle Attività Economiche della Provincia di Forlì-Cesena, Luciana Garbuglia.
«Un tempo si diceva che “piccolo è bello”. Uno slogan che, pur nella sua brevità, bene ha riassunto la tipologia del nostro boom economico, per lo più basato sui distretti economici. Quello che però fino a qualche tempo fa era stato uno dei nostri punti di forza, con l’avvento del mercato globale rischia di diventare una sorta di tallone d’Achille della nostra economia. Perché piccolo sarà ancora pur bello, purchè però non sia isolato. Perché oggi non si può più essere competitivi da soli, in quanto è necessario fare parte di un sistema di relazioni che sa guardare al locale ma anche al globale. Per coniare un altro slogan che sa essere “Glocale”. Ed è la sfida che si trova di fronte il distretto calzaturiero del Rubicone, al centro di uno studio redatto dall’Università di Milano, in collaborazione con il Cercal e l’Ecipar, recentemente presentato alla Torre a San Mauro Pascoli. Una ricerca che ci permette di guardare dove sta andando uno dei fiori all’occhiello della nostra economia provinciale, forte di un fatturato complessivo di circa 400 milioni di euro, corrispondenti a 15 milioni di paia di scarpe prodotte. Un distretto che occupa circa 3.000 addetti, grazie alla presenza di 111 unità, dislocate per lo più a San Mauro Pascoli. Secondo lo studio questa fetta di Romagna è riuscita a reggere meglio l’urto della globalizzazione per avere scommesso in un prodotto di qualità, che unisce ricerca e innovazione ad una artigianalità del lavoro che rende uniche quelle scarpe. Non a caso come ha ricordato Rossano Soldini, presidente dell’ANCI (Associazione nazionale calzaturifici italiani) presente a San Mauro, quella del Rubicone è una sorta di isola felice in un panorama di settore davvero desolante nel nostro paese. Che nei soli primi sette mesi di quest’anno ha “bruciato” oltre 4mila posti di lavoro; un numero altissimo se si pensa che gli occupati sono 110 mila. Dunque, allora tutto bene e culliamoci sugli allori? Direi proprio di no, perché se c’è una parola che molto spesso ricorre proprio nello studio citato, è quella di “Sistema”. Fare sistema oggi è diventato non una scommessa ma un’esigenza impellente. Non solo per sopravvivere ma per affrontare a viso aperto un mercato dai confini sempre più ampi. In altre parole, il prodotto sarà pure importante, ma se non è supportato da tutta una rete di servizi, da un allargamento della base commerciale e da istituzioni con cui dialogare rischia di diventare lettera morta. E questo non solo per la scarpa del Rubicone ma per tutto il tessuto economico del nostro territorio». (Luciana Garbuglia - Assessore alle Attività Economiche Provincia Forlì-Cesena)
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