SAN
MAURO PASCOLI – (5 Gennaio 2006) - Il presidente Carlo Azeglio Ciampi ha
esibito sulla scrivania, durante il messaggio di saluto agli italiani di
fine anno (oltre dodici milioni di spettatori), un volume di poesie di
Giovanni Pascoli, in copertina una fotografia del Poeta. Gianfranco Miro
Gori, sindaco di San Mauro Pascoli, ha immediatamente invitato il
Presidente Ciampi. a visitare i luoghi, la casa natale e la Torre, dove
è nata e ha trovato costante alimento la grande poesia di Pascoli.
Sabato 31 dicembre scorso, a San Mauro, si è festeggiato il
centocinquantesimo anniversario della nascita del Poeta, presso la casa
natale-monumento nazionale. “Buon compleanno Zvanì” era il titolo
dell’iniziativa, per ricordare che, in quella “casetta”, nel lontano
1855 alle sei e mezza pomeridiane nasceva uno dei più grandi Poeti della
storia d’Italia. Poco dopo il Presidente Ciampi ha inviato agli italiani
il suo messaggio di fine anno. Sulla sua scrivania campeggiava, scelto e
lì collocato dal Presidente medesimo, il ritratto di Pascoli nella
copertina di una sua antologia di scritti. Con tutta evidenza, il
Presidente intendeva indicare Pascoli tra le personalità esemplari per
il popolo italiano. Il Sindaco Gori aveva già invitato il Presidente
Ciampi in occasione del convegno internazionale, svoltosi alla Torre
nell’autunno scorso, intitolato “Pascoli e la cultura del Novecento”. Il
Presidente, che non aveva potuto partecipare, aveva tuttavia inviato un
lungo e partecipe messaggio in cui sottolineava lo spazio e il ruolo
nella cultura italiana del Poeta di San Mauro. “Immerso nella cultura
europea – scriveva, tra l’altro, il Presidente del Poeta – non ha mai
perso quel nucleo profondo delle sue radici, quella sua italianità fatta
di memorie, di paesaggi, di famiglie e di myricae”. In seguito,
per l’esattezza il 14 dicembre scorso in occasione della consegna delle
medaglie d’oro ai benemeriti della scuola della cultura e dell’arte, il
Presidente citava solo due grandi italiani, Pascoli e Leonardo. Del
poeta in particolare ebbe a dire: “La ricorrenza del centocinquantesimo
anniversario della nascita di Giovanni Pascoli mi induce a ricordare la
dolcezza e la ricchezza della sua poesia, la capacità di sublimare
l’eterno presente, valorizzando al tempo stesso l’immenso patrimonio
della tradizione. Troviamo nelle Myricae, nei Canti di
Castelvecchio la vocazione a rivivere e a non far morire nulla
attraverso l’eredità della parola. E ricordiamo sempre che la prima
parola pronunciata da un essere umano fu ‘poesia’”. Da ultimo,a
testimoniare la profondissima considerazione da parte del Presidente, le
poesie di Pascoli sulla sua scrivania durante il messaggio di fine anno,
citate nell’incipit. Tutti i sammauresi e il loro sindaco in
testa si augurano una visita del Presidente. (Ufficio Stampa
Comune San Mauro)
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