SAN MAURO PASCOLI - Immaginare un'abitazione senza bisogno di riscaldamento è possibile? Certo, basta volerlo e a costi neppure così proibitivi. Due sammauresi ci stanno provando. Sono Alberto Berardi e Anna Baruffaldi che hanno deciso di scommettere in questa avventura che coniuga il rispetto dell'ambiente al risparmio energetico. Una casa passiva, infatti, è un'abitazione in grado di assicurare un comfort termico senza il bisogno di impiegare impianti di riscaldamento tradizionali. Si dice passiva perché la somma degli apporti passivi di calore dell'irraggiamento solare trasmessi dalle finestre e il calore generato internamente all'edificio da elettrodomestici e dagli occupanti stessi sono quasi sufficienti a compensare le perdite dell'involucro durante la stagione fredda. Ma come è possibile raggiungere ciò?
"Costruire seguendo criteri di risparmio energetico consente di ridurre il consumo energetico per il riscaldamento della nuova casa, - affermano Alberto e Anna - e quindi di risparmiare preziosissime materie prime, ed evitare l'emissione di sostanze nocive o dannose per il clima e la società, come il biossido di carbonio (CO2). Studi dimostrano che il 75% del fabbisogno energetico delle abitazioni viene utilizzato per il riscaldamento. Costruendo con attenzione e consapevolezza oggi è possibile ridurre i consumi di un'abitazione fino ad un decimo; per far ciò è opportuno sin dalle prime fasi della progettazione pianificare bene i materiali, gli isolanti e il loro assemblaggio. A differenza di un fabbricato comune prima ancora di incominciare i lavori di costruzione il 90% delle scelte strutturali e di finitura sono già state studiate e tutti i processi tecnici disegnati risolvendo i punti critici di costruzione".
Ma come è nata questa idea? "Tre anni fa abbiamo incominciato a lavorare su questo progetto passivo, per noi nuovo di cui conoscevamo solo il nome e il concetto, andando a visitare diversi fabbricati già realizzati, alcuni grazie agli enertour, visitando alcune fiere e facendo e rifacendo progetti del fabbricato per ottenere il risultato desiderato. I requisiti essenziali che doveva avere la nuova dimora erano per noi chiari: luminosa, sana, giusti spazi, di facile manutenzione e che avesse un costo gestionale bassissimo se non nullo. Il tutto ovviamente in proporzione alle nostre possibilità economiche!".
Come è andata? "Dopo avere girato parecchio soprattutto nel nord Italia e di fronte all'ennesimo esoso preventivo che ci era stato sottoposto, insieme a mio fratello Marco, architetto del progetto, abbiamo iniziato a pensare a come mai noi vista l'esperienza nel settore non potessimo costruircela con imprese locali. E' nata cosi la ricerca, lo studio più approfondito fino a trovare la giusta consulenza che ci permetterà di certificare la casa come passiva".
Per approfondire l'argomento è stato anche istituito un blog: http://casapassiva.wordpress.com/
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