Attenti a quei tre (Giuseppe Casadei, Mauro Rossi, Giorgio Zicchetti). Una ne pensano, quattro ne fanno. Questa volta alla Torre. In attesa dell’inaugurazione dei nuovi spazi sabato prossimo (museo multimediale, teatro, sala esposizioni), il trio ha finanziato con i proventi della vendita del calendario quattro piccoli interventi a Villa Torlona: il ripristino delle lettere mancanti nella torretta di ingresso della Villa (ben 28), lato Bellaria e lato Cesenatico; la ricostruzione dell'arco in ferro battuto del pozzo; il posizionamento del blocco di pietra di San Marino mancante sempre alla base del pozzo; il ripristino di due panchine in pietra di San Marino davanti all'ingresso principale del palazzo, cosiddetto lato monte. I lavori sono stati eseguiti dalla ditta Oxa, che già sta lavorando alla Torre nel più ampio intervento di recupero di tutta l'ala sud est della Villa.
“Ci è sembrato giusto intervenire con questi piccoli lavori che rendono ancora più bella la Torre – hanno detto i tre all’unisono al Corriere Romagna -, luogo che è il nostro orgoglio di sammauresi, sabato prossimo visitato da centinaia di persone in occasione dell’inaugurazione dei nuovi lavori. In un certo senso abbiamo completato quanto fatto alcuni mesi fa con il recupero e il posizionamento della vasca in marmo bianco di Carrara di fine Settecento, nel piano nobile del Palazzo, in quello che fu il bagno padronale del principe Torlonia”. Il dinamismo dei tre però non finisce qui. “Vogliamo indire un referendum per dare un nome al pozzo nella corte: chiediamo ai sammauresi di poter scegliere tra alcune opzioni che prossimamente saranno svelate”.
Applaude al gesto dei tre anche la sindaca Luciana Garbuglia. “Ringrazio i nostri tre mecenati sammauresi per queste iniziative di recupero e restauro. Si tratta di piccole azioni che testimoniano attaccamento al bene e al proprio paese, e che si inseriscono nel più ampio progetto di valorizzazione del Compendio di Villa Torlonia che andremo ad inaugurare sabato 23 marzo. È proprio questo il senso del progetto culturale su cui abbiamo lavorato in questi cinque anni: sviluppare un senso di comunità e appartenenza attorno a questo bene che deve essere vissuto e tutelato dalla cittadinanza, attraverso l'associazionismo e operazioni di mecenatismo come queste”.
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