Abbiamo chiesto al parroco Don Paolo Bernabini una riflessione sul Natale a San Mauro. Questo il testo.
di Don Paolo
Ci siamo, mancano pochi giorni.
Tra bancali di panettone e bottiglie di spumante, pacchi regalo e abeti divelti, arriva il Natale. Dietro a questa grande operazione di marketing, aldilà degli addobbi e delle luminarie, oltre la melassa dolciastra dei buoni sentimenti... riusciremo a guardare negli occhi il Bambino di Betlemme? Riusciremo a cogliere il fatto, quell'evento accaduto dentro la storia, con cui Dio ci è venuto incontro, abbracciando la nostra umanità? Poiché Dio ha avuto compassione di noi, della nostra pochezza, e non ci ha lasciati soli a districare quella imbrogliata matassa che è la vita. Si è fatto uomo per diventare la più grande compagnia al nostro cuore smarrito. Da quella notte di Betlemme, Dio non è più un enigma, poiché il Suo Figlio è venuto a svelarne il Volto. Ci possiamo credere? E' ragionevole credere che un Dio, se esiste davvero, sia tanto innamorato dell'uomo da farsi lui stesso uomo?
A me sembra che in questi tempi di passioni tristi, di legami liquidi, di certezze crollate e futuro con poca speranza, questa sia davvero l'unica notizia capace di riaccendere il cuore dell'uomo di passione. In fondo, di che cosa abbiamo bisogno per stare bene? Abbiamo bisogno di una certezza che illumina tutto l'orizzonte delle nostre esperienze, di un punto fermo che faccia percepire la vita e la realtà come cosa profondamente buona e aperta verso l'Infinito. Dentro a questo annuncio dell'amore folle e senza misura che Dio ha per noi, ci stanno tutti gli auguri che ci facciamo in questi giorni: pace, salute, serenità, giustizia sociale, lavoro, famiglia...
Mi auguro davvero che la luce di Betlemme possa rischiarare il nostro paese, e tutta la nostra gente.
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