Oggi è un giorno di festa e di giubilo per il territorio di San Mauro Pascoli, dopo 6 anni finalmente l'agognata bandiera blu simbolo di qualità delle acque marine, ritorna in terra sammaurese.
In questi lunghi anni di mancanza del riconoscimento ambientale, nonostante l'alta qualità del servizio offerto (bagnini e salvataggio) e delle nostre spiagge, che hanno fatto sì di avere la bandiera verde, il sottoscritto ha sempre cercato di porre il problema all'attenzione sia dell'opinione pubblica che delle varie Istituzioni.
E' fondamentale precisare che il problema non deve essere ricondotto e in alcun modo imputabile ai nostri operatori turistici, che quotidianamente offrono un eccellente servizio e sono le prime vere sentinelle per la qualità delle acque.
Non dobbiamo comunque abbassare la guardia, perché se da un lato è stato lungo ricevere l'ambita e famigerata bandiera blu, dall'altra parte è molto semplice perderla con tutto quello che né può derivare dal punto di impatto economico turistico, dove oggi il turista è sempre più attento alla qualità e all'ambiente.
La politica locale deve affrontare questo tema di salvaguardia e tenuta ambientale (e non solo in campagna elettorale) chiedendo un tavolo a livello regionale per poter risolvere le cause principali dei possibili sforamenti che si sono avuti negli anni passati.
Cause che sono imputabili al fiume Rubicone ed allo scolo delle acque bianche\nere chiamato "Vena piccola“ (quest'ultimo si trova nel Comune di Bellaria a qualche metro dal confine con San Mauro Mare).
La stessa Arpae dichiara che una causa di inquinamento di breve durata potrebbe essere costituita da un'avaria delle pompe dell'impianto di sollevamento con conseguente sversamento dei reflui nello scolo "Vena Piccola". Non è solo una questione ambientale, ma anche di salute pubblica e soprattutto di turismo. Il problema riguarda tutta la valle del Rubicone sia a monte che a mare.
Urgente effettuare un censimento di tutti gli eventuali scarichi (abusivi e non) che si riversano sul fiume, degli allevamenti intensivi ad alto impatto ambientale.
Su quest'ultimo bisogna porsi una domanda.
Bisogna anche avere il coraggio di fare scelte coraggiose e perchè no futuristiche come l'adozione delle reefball a largo di San Mauro Mare, senza andare a modificare le attuali barriere o scogliere.
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