Obiettivi sempre più ambiziosi si danno i tre sammauresi (Giuseppe Casadei, Mauro Rossi e Giorgio Zicchetti) che hanno in cantiere tre progetti al servizio della comunità. Quello più immediato vede il restauro nel cimitero di San Mauro della tomba dello storico prete Don Claudio Stefani, parroco a nel paese per oltre mezzo secolo (1900-1954). “Entro la fine dell’anno contiamo di riuscire a intervenire e sistemare la tomba, oggi in cattive condizioni – hanno detto i tre al Corriere Romagna - Don Stefani è un personaggio che ha fatto la storia del nostro Paese, è stato vicino alla popolazione nel corso delle due guerre mondiali”.
I tre però non si fermano qui. In progetto hanno altre due iniziative, dai tempi più lunghi e con costi maggiori: il restauro del vecchio campanile, dietro la chiesa, che ancora porta i segni della Seconda Guerra mondiale; il ripristino alla Torre dello storico e maestoso cancello in ferro battuto come risulta di diverse immagini. A sostegno di tutte le iniziative i tre hanno pubblicato un calendario, “E’ Calandèri de mi Paiòis Samèvar”, con storiche fotografie di San Mauro corredate da poesie di autori locali. In vendita nelle edicole, il ricavato viene utilizzato per finanziare i loro progetti.
Uno dei quali ha trovato compimento e giovedì 25 ottobre alle 15.00 durante la festa di San Crispino, sarà festeggiato: l’inaugurazione del pannello nella Contrada della violetta (angolo Via Fratelli Bandiera, già Via Oberdan). Il pannello riporta nomi e soprannomi dei sammauresi che abitavano in quel luogo storico negli anni 1940-1950. “Sono circa 180 persone che vogliamo ricordare – raccontano i tre - come se fossero ancora tra noi. Ne citiamo alcuni: Gadoun, Spartaco, Sum, e Pulach, la Giana e Gianin de Fòuran, Galiscia, la Dina e Bandet, l’Italia, Cimbri, Mleto, e Gis, i Gag, Zoffoli, la Rosa dla Bruna, Dorino, la Sterina, Magnanelli e Farmacesta, la Paolina e Rino”.
Nel pannello c’è anche una fotografia scattata nel 1914 proprio nella Cuntrèda dla Viulèta. La fotografia ritrae un gruppo di calzolai al banchetto con la didascalia “finalmente dopo più di cento anni i nostri calzolai con i loro banchetti sono tornati a casa. Questo è il luogo dove è stata scattata la fotografia”. A inaugurare il pannello saranno il sindaco Luciana Garbuglia insieme al parroco Don Gianpaolo Bernabini.
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