Appuntarsi i nomi di queste ragazze, il futuro appartiene a loro: Alessandra Ricci, Alessia Pushi, Alice Evangelista, Beatrice Fraschetti, Bianca Soldati, Cecilia Brighittini, Elena Rossi, Elisa Cucchi, Francesca Bisacchi, Gaia Faedi, Haira Farneti, Sara De Gennaro, Simona Zoe Greco. Quest’oggi sono salite sul palco del 25 aprile a San Mauro e hanno scritto una delle pagine più belle della storia del nostro paese.
Con semplicità, coraggio e grande apertura di cuore hanno raccontato la loro esperienza nel progetto “Promemoria Auschwitz”, che le ha viste nei terribili luoghi del genocidio nazista. La loro è stata una narrazione a più voci che ha reso davvero l’idea di cosa sia stata quella drammatica pagina di storia mondiale. Alcuni estratti delle loro testimonianze: “Dai campi si esce devastati, pieni di orrore. Come ha potuto l’uomo fare questo? Però è anche un viaggio della speranza per cambiare il presente”. “Ho visto stanze piene di capelli, protesi, di numeri: pensare che dietro a tutto questo c’erano delle persone è sconvolgente”. “Usciti dal campo di concentramento per 5 ore non abbiamo parlato”. “Un brivido freddo mi è entrato nelle ossa”. “È un’esperienza che mi ha cambiato il modo di vedere le cose oggi”. “La grande estensione dei campi: i libri di storia non danno l’idea”. “Siamo qui per trasmettere le nostre esperienze perché ciò non accada più”.
A seguire il Clan Parsifal degli Scout ha presentato il murales allestito sul palco in piazza Mazzini “Restiamo umani”, realizzato insieme ai bambini del catechismo. “Tante mani insieme a significare la costruzione del mondo”, ha detto Gaia Celani. Mentre Valeria Giorgetti ha presentato la mostra ospitata a San Sebastiano “Il diritto di essere umani”.
Nel corso della mattinata la vicesindaca Cristina Nicoletti ha tenuto l’intervento dell’amministrazione comunale (“essere partigiani oggi è mettere al centro il lavoro”), mentre lo scrittore Matteo Corradini ha parlato della ricorrenza del 25 aprile (“è la festa della gente. Chi non c’è fa un dispetto a se stesso e al Paese”).
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